domenica 5 giugno 2016

L’omicidio Enea martedì 8 giugno 1982





L’omicidio Enea martedì 8 giugno 1982

34 anni son  trascorsi da quel tragico martedì dell’8
giugno, quando la mano della mafia crivella con diversi  colpi di pistola il Nostro Concittadino
Vincenzo Enea.
La Giustizia ha emesso la
sua  sentenza  di condanna peraltro confermata dalla Corte
di Appello di Palermo il 19 febbraio 2015 e depositata il 17 agosto 2015.
L’attenta lettura della
sentenza fa emergere una storia “non scritta” 
che a partire dagli anni settanta è stata appannaggio della mafia e della
criminalità organizzata con la benevola compiacenza di PUBBLICI Amministratori,
una storia fatta di “violenza e prevaricazione”.
Ad oggi, c’è da chiedersi
e mi chiedo:
Cosa è cambiato dal punto
di vista culturale, negli atteggiamenti e nei comportamenti dei Cittadini di
Isola delle Femmine?
Di PIU’
Cosa è cambiato, ad oggi,
in chi è delegato a gestire la cosa pubblica nel rispetto delle regole e della
legalità?
Non è di certo con il
protagonismo e il presenzialismo  del
personaggio di turno (che è quasi sempre il medesimo personaggio) o qualche
regolamento in più  che si ristabilisce
la legalità  e il rispetto delle regole.
C’è da chiedersi se non rappresentino delle 
mosse astute, tese ad  apparire
come mere “operazioni di facciata” .
Per una vera “Rivoluzione”
oggi è importante che i Cittadino diventino i veri protagonisti che diventino i
fautori della legalità e della lotta alla mafia, I Cittadini, devono loro
scrivere la storia, raccontandosi i fatti e i misfatti di Isola delle Femmine
devono avere il coraggio di urlare a squarciagola NOI SIAMO LA STORIA.   

Pino Ciampolillo

Fatti e misfatti  ricorrenti
tra loro e concatenati:

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L’omicidio Enea martedì 8 giugno 1982

  •  IL PIANO REGOLATORE GENERALE 1977 D.A. 8
  • Norme di Attuazione D.A. 83 1977 per le
    zone B D   mentre per le zone stralciate
    D.A. 121 1983 venne  approvata la
    perimetrazione relativa alle zone C espansione residenziale attraverso le
    lottizzazioni
  •  Regolamento edilizio delibera Consiglio
    Comunale n 20 29 gennaio 1982
  • La
    decimazione della Giunta  con arresti
    dell’ 11 ottobre 1984
  •  L’incendio all’ufficio tecnico del Comune
    novembre 1979
  •  LOTTIZZAZIONI EDILIZIE a partire dal
    1985  Di Matteo Pietro e altri, Tourist
    Holliday,La Paloma, Lo  Bianco, Don
    Bosco, la Calliope ……… cementificati oltre 100 mila metri quadrati del territorio
    di Isola delle Femmine 
  •  Piani Particolareggiati  scaduti maggio 2002
  •  ADDIO PIZZO 5 2010
  • Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine nel 2012




LA SENTENZA  di Appello n 6 2015 depositata il 17 agosto
2015   

….tra la fine degli anni
settanta e l’inizio degli anni ottanta, i clan mafiosi operanti nella zona che
ricomprendeva anche ISOLA DELLE FEMMINE avevano messo le mani sulle
attività  edili del territorio, e tramite
l’uso del PRESTANOME nelle imprese mafiose nonché di TECNICI e di
AMINISTRATORI  compiacenti intendevano
sbaragliare la concorrenza di imprenditori “liberi” quali Enea Vincenzo, anche
attraverso l’uso della forza.

L’impegno dell’edilizia è
un dato che contraddistingue la Cosa Nostra dell’epoca, secondo dati verificati
in numerosi processi relativi a quel periodo e poi rielaborati in numerosi
contributi della letteratura socio-criminologica che porteranno alla
approvazione della legge Rognoni-La Torre proprio del settembre 1982.

Quel fenomeno sancisce il
passaggio dalla “mafia tradizionale” alla “nuova mafia”; e spiega l’attivismo
delle cosche sui mercati legali e non degli anni settanta, evidenziando il peso
di significative sinergie: capacità di organizzare i fattori della produzione
(capitale e lavoro), a cui si collega l’uso strumentale della forza
intimidatoria derivante dai vincoli associativi, come si evince anche
dall’esame del presente processo.

In altri termini, proprio
a partire dagli anni settanta si registra anche nei luoghi come ISOLA DELLE
FEMMINE un “salto di qualità” dell’azione di Cosa Nostra, legato
all’urbanizzazione susseguente all’abbandono delle campagne. Le cosche spostano
i loro interessi. 

Dall’economia agricola passano al settore commerciale e
industriale. I particolare intervengono nel campo dell’edilizia e dei lavori
pubblici. Si perfeziona così un nuovo modello di impresa mafiosa. Radicamento
ed espansione sono propiziate da disponibilità finanziarie elevate, che vengono
dai traffici illeciti (armi,droga, estorsioni, usura): dal ridotto costo del
lavoro, grazie all’intimidazione violenta dei lavoratori e dei sindacalisti;
dalla riduzione dei costi di corruzione e dalla creazione di barriere
all’entrata (con l’istituzione di cartelli, ad esempio nel settore dei PUBBLICI
APPALTI); dallo scoraggiamento della concorrenza con forme subdole di violenza
e prevaricazione.

Scoraggiamento della
concorrenza con  violenza e
prevaricazione  sistematica sono i dati
che emergono dalla storia imprenditoriale degli ultimi anni di Enea Vincenzo,
penalizzato dallo sconfinamento del complesso alberghiero Costa Corsara
riconducibile ad una a società come B.B.P. infiltrata in logiche mafiose
………………………………………………………………… ……………………………….

All'esito dei primi
accertamenti da parte della polizia giudiziaria, il relativo rapporto del 26
ottobre 1982 concludeva con l'evidenziare alcune particolari circostanze:

 - il clima di intimidazione diffusa attorno
alla indagine che ha portato molti testimoni ad assumere un atteggiamento
reticente;

-la convinzione che il
soggetto che avrebbe potuto rendere un contributo decisivo ai fini della
individuazione  dei responsabili
dell'omicidio Enea Vincenzo era da identificare nel figlio della vittima,
Pietro Enea, il quale in quegli anni aveva vissuto ogni giorno al fianco del
padre convivendo con lui l'esperienza lavorativa e l'hobby della pesca;

- la sensazione che il
motivo del silenzio dell'Enea Pietro fosse dettato dall'esigenza di proteggere
i suoi familiari da eventuali ritorsione nel caso in cui avesse deciso di collaborare
con le autorità competenti;



- il movente dell'omicidio
collegato ai rapporti economici 
intercorrenti  tra Enea Vincenzo e
D'Agostino Benedetto e agli interessi di costoro confliggenti con quelli di
imprenditori edili in qualche modo riconducibili al mondo del crimine
organizzato.









POMIERO,BBP SNC,BRUNO FRANCESCO,MUTOLO,RICCOBONO,MACALIZZI,NAIMO,ENEA VINCENZO,VASSALLO GIUSEPPE,COPACABANA,BADALAMENTI,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE ISOLA DELLE FEMMINE,ARRESTI DELA GIUNTA 1984 11 OTTOBRE,PRG,PIANI PARTICOLAREGGIATI,1982,



1982, ARRESTI DELLA GIUNTA 1984 11 OTTOBRE, BADALAMENTI, BBP SNC, Bruno Francesco, COPACABANA, Enea Vincenzo, MACALIZZI, MUTOLO, NAIMO, PIANI PARTICOLAREGGIATI, pomiero, PRG, RICCOBONO, Vassallo Giuseppe,







L’omicidio Enea martedì 8 giugno 1982