domenica 9 giugno 2019

2019 8 giugno VORREI TANTO POTER AMARE IL MIO PAESE ISOLA DELLE FEMMINE

VORREI TANTO POTER AMARE IL MIO PAESE ISOLA DELLE FEMMINE 



"kultura" - CULTURA LEGALITÀ'-ILLEGALITÀ MAFIA-MORTE 



CITTADINO VINCENZO sono trascorsi 37 anni da quel tragico mattino che la MAFIA ha eseguito la sentenza di morte.



Il tribunale della MAFIA così aveva deciso, visto che Ti ostinavi a non rispettare le leggi i regolamenti.la violenza della MAFIA.



Dal luogo ove Ti trovi pensi che il Tuo sacrificio il Tuo esempio sia stato utile per debellare la MAFIA a ISOLA DELLE FEMMINE? 



Purtroppo.caro VINCENZO devo dirTi che a ISOLA DELLE FEMMINE non solo.non è  stata debellata la MAFIA



LA MAFIA É VIVA E VEGETA COME NON MAI.



É UNA MAFIA CHE SI É VESTITA DI ANTIMAFIA. 



LA MAFIA SI È RADICATA NEL TERRITORIO GESTISCE L'IMPOSSIBILE GARE APPALTI CORRUZIONE CIMITERI AMMINISTRAZIONI NEGOZI RIFIUTI CONDIZIONA I RAPPORTI UMANI



LA MAFIA del PIZZO si si anche di questo si trova a ISOLA DELLE FEMMINE 



Come diceva Falcone: " la MAFIA si è  insediata negli UFFICI TECNICI COMUNALI"



Nemmeno il mare BENE COMUNE ci hanno lasciato. 



SI LA MAFIA GESTISCE ANCHE I LIDI.



GESTISCE CON VIOLENZA CON ARROGANZA CON EMARGINAZIONE CON LA GHETTIZZAZIONE CON ESCLUSIONE 



È  UNA MAFIA CHE É  DIVENTATA "kultura"



TUTTI SIAMO PICCIOTTI ANCHE SENZA COPPOLA



IL RISULTATO CHE A ISOLA DELLE FEMMINE  ANTIMAFIA/MAFIA/POLITIK/MASSONERIA/AFFARISTI/CORROTTI/CORRUTTORI/SPECULATORI .... CI HANNO MANGIATO IL CERVELLO.



Siamo arrivati al punto di non ritorno come dice il magistrato GRATTERI: Sono i politici/amministratori che cercano la MAFIA.



Stimolato da un amico FILIPPO AMMIRATA mi viene meglio precisare cosa io intendo con il termine "kultura"  



"kultura" Caro Amico Filippo è  quella che non ha il coraggio di esprimere solidarietà alla Cittadina-Vigilessa aggredita pestata selvaggiamente  sul luogo di lavoro  nell'esercizio della sua attività.



Pensate  cittadini di ISOLA DELLE FEMMINE UN'AGGRESSIONE ALL'INTERNO DELLA CASERMA DEI VIGILI URBANI.



IL NON AVER ESPRESSO PUBBLICA  SOLIDARIETÀ  É  ESPRESSIONE DI UNA FORTE VOLONTÀ  DI VOLER EMULARE.QUESTE AZIONI DELITTUOSE.



 È LA REALTÀ , CITTADINI DI ISOLA ED È  CON QUESTI COMPORTAMENTI CHE CI SCONTRIAMO QUOTIDIANAMENTE 



Una realtà di violenza che non esclude NESSU O donne uomini bambini giovani anziani 



Una realtà  di violenza che viene espressa in ogni luogo sia pubblico che privato in piazza per strada. GLI AUTORI DI QUESTE VIOLENZE SE NE FOTTONO DEL FAMOSO DETTO "che figura faccio?) 



ANZI sono orgogliosi della loro violenza. Per loro, che sfogano la loro violenza diventa un titolo di merito di cui ne vanno fieri. 



AVETE VISTO COME GLI HO MESSO PAURA. COSÌ  GLI HO  FATTO CAPIRE CHE IL TERRITORIO È  MIO E NON DEVONO METTERCI PIEDE. 



ANZI SE NE DEVONO ANDARE DEVONO SPARIRE. 



Peccato Signora ha Introitato e fatto suo il comportamento tenuto da  Svariati personaggi NESSUNO ESCLUSO ma per economia vorrei citare un episodio di violenza di BULLISMO e di "sguaiatismo" Protagonista un  "SINDACO" Nell'esercizio delle sue DISFUNZIONI: 



IMPROVVISAMENTE SI METTE AD URLARE APRENDO TUTTE LE PORTE DEI VARI UFFICI URLA DEGNI DEL MERCATO DELLA VUCCIARIA: 



"COSA FA QUESTO  FOGGIANO NEI NOSTRI UFFICI MANDATELO VIA DA ISOLA  E UN FANGO UNA MERDA 



LA PEGGIOR RAZZA VIENE SOLO A ROMPERE QUESTO FANGO FOGGIANO....... "



TUTTO QUESTO URLARE A SQUARCIAGOLA INIZIA DALLA STANZA DELLA RAGIONERIA SINO  AL FONDO DEL CORRIDOIO.



CAMMINAVA E URLAVA NATURALMENTE MAI HA RIVOLTO LO SGUARDO VERSO LA MIA PERSONA. 



PENSO ANCORA ADESSO CHE L'UNICO FOGGIANO PRESENTE IN QUEL LUOGO E A QUELL'ORA ERO IO



 (tutto rigorosamente REGISTRATO 14 febbraio 2017, giorno in cui la CORTE DEI CONTI GLI INVIA LA DELIBERAZIONE DELL'INIZIO DELLA STORIA DEL DEFAULT COMUNALE)



Mi chiedo e Vi chiedo secondo noi: quali insegnamenti, quali modelli comportamentali portano a casa ai loro mariti mogli figli nipoti..



"kultura" é:   figli nipoti mariti mogli che   riportano, QUEGLI STESSI COMPORTAMENTI VISSUTI,  INTROITATI, DIGERITI, FATTI PROPRI:   nelle scuole per strada nei giochi nelle relazioni interpersonali. 



QUALCUNO CHIAMA TUTTO CIÒ  BULLISMO SENZA ETÀ  SENZA GENERE :  Grandi Piccoli Femmine Uomini Vecchi Anziani.



"kultura" é  la violenza verbale fisica morale, denigratoria,  esercitata da Sindaci Assessori Consiglieri Presidenti del Consiglio, CONTRO  i CITTADINI che osano DENUNCIARE,  CRITICARE la loro condotta nella gestione della cosa PUBBLICA adottando atti, provvedimenti, che oltre ad essere ILLEGITTIMI mettono in dubbio la tenuta della LEGALITÀ. 



É  chiaro che non stiamo parlando di fantascienza: SCIOGLIMENTI DI CONSIGLI COMUNALE VE NE SONO STATI A ISOLA: 

Chi sono stati protagonisti ed interpreti? 



TUTTI TUTTI TUTTI DI IERI DI OGGI ED ANCHE  DI DOMANI



Caro amico con "kultura" non intendo di certo il numero di libri letti o i titoli e le quantità  di lauree e diplomi acquisiti (se pensiamo alla facilità  con cui possiamo comprarci queste lauree diplomi o masters, fa veramente ridere definirli risorse kuturali acquisiti) 



chiamasi "kultura" tutto ciò  che non si ricollega ad un divenire della Storia, alle RIVOLUZIONI e Controrivoluzioni alle TRADIZIONI di un POPOLO di una COMUNITÀ 



"kultura" è tutto ciò  che psicologicamente É  IMPOSTO tutto ciò  che  "forzatamente" ci hanno fatto digerire per non essere fuori moda. 



CULTURA SONO  gli UOMINI delle scorte  Vito Schifani, Rocco Dicillo  Antonio Montinari, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi   Claudio Traina Mario Trapassi, Salvatore Bartolotta, Stefano Li Sacchi Antonino Lo Russo SONO  Placido Rizzotto Salvatore Carnevale  CULTURA SONO i morti di Portella della Ginestra CULTURA  è  Sciascia è  Falcone è  Caponnetto è Chinnici  è  Borsellino è  Francesca Morvillo è Pietro Scaglione è  Nino Di Matteo è  il giovane Giudice Livatino  ucciso a soli 38 anni Matteo è  Dalla Chiesa,Montale è Pasolini è   Fallaci è Pansa è  Libero Grassi è   Zygmunt Bauman è   Adorno è  la Scuola di Francoforte  SONO le correnti di pensiero  della Riforma e della Controriforma dell'ILLUMINISMO del Rinascimento.....



... ( tutto ciò  al di là  delle proprie convinzioni politiche ideologiche) 



La CULTURA è  nelle pieghe delle rughe dei nostri nonni



È  nelle vecchie foto dei nostri antenati che ritrovi parte di ciò  che noi SIAMO.



https://www.facebook.com/isola.pulita/posts/10217592993890678 














2019 8 giugno VORREI TANTO POTER AMARE IL MIO PAESE ISOLA DELLE FEMMINE







ARROGANZA, BOLOGNA STEFANO, Bruno Francesco, CIMITERO, CONSIGLIO MARIA CONCETTA, D'AGOSTINO BENEDETTO, Enea Vincenzo, KULTURA, MANNINO ANGELO, POTERE,

sabato 4 maggio 2019

2019 29 APRILE DALLA TRASMISSIONE DELLA RETE 3 REPORT TU VUO’ FA’ L’AMERICANO

collaborazione di Alessia Cerantola, Lorenzo Di Pietro ed Elisa Bruno


2019
29 APRILE DALLA TRASMISSIONE DELLA RETE 3 REPORT TU VUO’ FA’ L’AMERICANO
Di
Giorgio Mottola Collaborazione Alessia Cerantola – Elisa Bruno – Lorenzo Di
Pietro
Immagini
Alessandro Nucci Montaggio Giorgio Vallati
SIGFRIDO
RANUCCI IN STUDIO Cosa c’entra Steve Bannon con i nostri vice premier Salvini e
Di Maio. Bannon è stato lo stratega, era dietro la campagna elettorale di
Trump, è quello che ha contribuito alla sua vittoria. Ha curato la strategia
della comunicazione e gli ha consentito di incassare anche i voti dell’estrema
destra. Ora da un po’ di tempo ha gettato lo sguardo sull’Europa e anche sul
nostro paese. Ha istituito una scuola di formazione in un’abbazia del 1200.
Però ha messo il suo movimento, The Movement, nel cuore dell’Europa. La sede è
a Bruxelles e il suo portavoce ha rilasciato un’intervista esclusiva al nostro
Giorgio Mottola e ha rivelato un particolare inedito: Bannon avrebbe avuto un
ruolo nella formazione del nostro governo. E non solo su quello.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Quando Donald Trump vinse le presidenziali nel 2016, buona
parte del merito fu attribuito a quest’uomo rimasto fino ad allora nell’ombra:
Steve Bannon. A Trump ha consigliato la strategia politica ed elettorale e
soprattutto gli ha fatto conquistare il consenso dell’estrema destra americana.
Ma alla Casa Bianca Steve Bannon ci è resistito davvero poco. Ha collezionato
una gaffe dopo l’altra, a colpi di dichiarazioni sempre più razziste, che hanno
messo in imbarazzo persino Donald Trump.
DONALD
TRUMP – PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA Bannon mi piace, è una brava
persona. Non è un razzista, ve lo garantisco. È davvero una brava persona, solo
che la stampa lo tratta molto male.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Qualche giorno dopo Trump lo ha licenziato dalla Casa
Bianca con un tweet, liquidandolo come “lo Sciatto Steve”.
DA
THE BRINK DI ALISON KLAYMAN STEVE BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Siamo
andati ad Atene, poi a Gerusalemme, Roma, Varsavia? No, Varsavia no. Aushwitz;
Birkenau. Cazzo, Auschwitz ! Dio mio: è ingegneria di precisione all’ennesima
potenza, fatta da Mercedes, Kropp, Hugo Boss. È un complesso industriale
istituzionalizzato per eccidi di massa.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO In Europa Steve Bannon ha fondato una propria associazione;
si chiama The Movement e ha sede in questo sobborgo del sud di Bruxelles.
Questa villa è il quartier generale del network europeo di Steve Bannon.
Coordinatore e portavoce di The Movement è Mischaël Modrikamen, avvocato e
leader di un partito belga di estrema destra.
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Steve Bannon dice spesso che la prima volta
che ci siamo incontrati lui riusciva a finire le mie frasi e io le sue. Ed è
vero!
GIORGIO
MOTTOLA Come due amanti?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Lo dovresti chiedere a lui!
GIORGIO
MOTTOLA Che cos’è the Movement? È un partito, un network, un gruppo di
lobbisti?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Noi siamo nel mezzo di una guerra, che non
è solo politica perché riguarda l’anima della nostra civiltà. Noi abbiamo
un’immigrazione straripante. Qui ad esempio siamo a Bruxelles, capitale
d’Europa e del Belgio. Tra cinque o sei anni avremo una maggioranza
arabo-mussulmana. Il movimento serve a bloccare tutto questo. È come un club
che serve a mettere insieme tutti i sovranisti, metterli in contatto, non farli
sentire soli.

GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Per questo Bannon ha incontrato più volte la leader del
Front National Marine Le Pen, il primo ministro ungherese Viktor Orban ed
esponenti del partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland. Ma
Bannon sembra particolarmente concentrato sull’Italia.
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Per noi è un modello perché avete questo
governo che mette insieme populismo di destra e di sinistra. I 5 stelle sono un
animale strano, non è esattamente un partito di sinistra, ma ha idee di
sinistre. Ma alla fine sono riusciti a trovare un accordo con la Lega.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO E proprio nella genesi del governo gialloverde, un ruolo
importante lo avrebbe avuto anche Steve Bannon. Il 28 maggio del 2018, il
presidente della Repubblica affida l’incarico di formare il Governo a Carlo
Cottarelli, dopo il fallimento delle trattative tra Lega e 5 stelle. Lo stesso
giorno Steve Bannon è a Roma e lancia un attacco al capo dello Stato Mattarella
con una durezza che non ha precedenti.
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Hanno l’audacia di piazzare al governo un
altro tecnocrate del Fondo Monetario Internazionale. Da quanto tempo non avete
un governo eletto dalla gente? Dal 2011? Tutto questo è disgustoso.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Mentre l’americano Steve Bannon denunciava le ingerenze
straniere nelle decisioni del capo dello Stato, il portavoce di The Movement ci
rivela un retroscena inedito che risale proprio ai giorni della formazione del
governo gialloverde.
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Questo non è un particolare noto
all’opinione pubblica, ma Steve ha fatto pressioni su Salvini e Di Maio per
formare l’attuale coalizione di governo. Ha detto loro: “Dovreste provare a
farla questa alleanza populista”.
GIORGIO
MOTTOLA Nei giorni precedenti alla nascita del governo?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Sì, sì.
GIORGIO
MOTTOLA Ha incontrato Di Maio e Salvini?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Sì, certo. E alla fine entrambi sono
riusciti a fare un passo indietro, consentendo al primo ministro Conte di
assumere un ruolo di comando.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO E dopo aver avuto un ruolo nella nascita del governo
gialloverde, Steve Bannon ha iniziato a incontrare regolarmente anche altri
capi di partito italiani come Giorgia Meloni. Alla festa di Atreju ha offerto
pubblicamente il suo aiuto e il suo sostegno in vista delle elezioni europee.
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Io vi posso aiutare, focalizzandoci sulle
prossime europee per vincerle. Vi possiamo fornire e far realizzare sondaggi,
analisi di big data, preparare cabine di regia. Tutto quello di cui si ha
bisogno per vincere le elezioni. Vi aiutiamo in modo gratuito!
GIORGIO
MOTTOLA State finanziando qualche partito italiano?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT No, no, no. Ci sentiamo molto vicini a
Salvini, ma anche Giorgia Meloni fa parte di The Movement. Sono nostri alleati,
li sosteniamo.
GIORGIO
MOTTOLA In che modo?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Li sosteniamo politicamente.
GIORGIO
MOTTOLA Gli organizzate strategie o gli pagate sondaggi?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT No affatto, affatto.

GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Ma le affermazioni di Modrikamen sembrano in contraddizione
con quanto accade nella trasferta di Bannon in Italia dello scorso 7 settembre:
nel viaggio in auto verso il Viminale, si trova con un emissario della Lega,
Federico Arata, figlio di Paolo: colui che secondo la procura di Palermo
sarebbe socio occulto del re dell’eolico, Vito Nicastri, presunto prestanome di
Matteo Messina Denaro. Paola Arata è accusato di aver pagato al sottosegretario
leghista Armando Siri una mazzetta da 30mila euro per inserire un emendamento a
favore dell’eolico. Ed è proprio con il figlio Federico che Bannon parla di
strategie elettorali.
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Intendiamo fornire inchieste, analisi di
dati, messaggi dal centro di comando.
FEDERICO
ARATA È l’idea che con questo possiamo diventare il partito numero uno in
Italia. E poi dovrete dir loro che dobbiamo pianificare. “Pianificare” è la
parola chiave… la vittoria per le elezioni europee.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Queste immagini che avete appena visto fanno parte del
documentario “The Brink” di Alison Klayman, che Report vi mostra in esclusiva
per l'Italia. Dimostrerebbero che Arata è il vero artefice dei rapporti tra
Bannon e la Lega.
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Sono Mischaël, dal Belgio. Sono di The
Movement. MATTEO SALVINI Piacere.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO E proprio il leader leghista è stato incoronato da Bannon
come leader del suo progetto europeo.
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA L’Italia è al centro dell’universo grazie
all’ascesa di Salvini. Grazie a ciò che Salvini significa per l’Europa e grazie
a ciò che significa per il mondo. Lo si capisce, ad esempio, in Brasile, dove
il Capitano Bolsonaro ha vinto le elezioni facendo una campagna elettorale
modellata su quella di Salvini.
SIGFRIDO
RANUCCI IN STUDIO A sentire Bannon ha investito su Salvini quale leader del suo
progetto europeo. Quando viene a Roma e viene scortato al Viminale, in macchina
parla con un emissario della Lega, Federico Arata, che è un giovane
collaboratore della Presidenza del Consiglio incaricato da Giorgetti, ma è
anche il figlio di Paolo Arata, di quell’imprenditore che è accusato dai
magistrati di essere il socio occulto del prestanome di Matteo Messina Denaro.
Federico Arata però è immacolato, lo diciamo subito, ha esperienze in istituti
bancari, è manager di una società di informatica con sede in Svizzera, non è un
politico, tuttavia elegge Bannon quale stratega della campagna elettorale della
Lega. Dovrà trasformare la Lega nel primo partito italiano e fargli vincere le
elezioni europee. A che titolo lo fa? E Bannon da parte sua, da americano, era
entrato a gamba tesa in maniera inopportuna sulle decisioni del nostro
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ha detto che metterà a
disposizione dei sondaggi, dati e analisi dalla sua cabina di regia. Di quali
dati parla? È importante saperlo, perché Bannon è stato vicepresidente e
fondatore della Cambridge Analytica, cioè di quella società che ha violato 50
milioni di profili Facebook. Secondo un suo dipendente, Christopher Wylie, che
è quello che ha denunciato lo scandalo, Bannon avrebbe autorizzato lo
"spionaggio". Cambridge Analytica avrebbe analizzato i profili
singolarmente e avrebbe veicolato la dottrina di Bannon e avrebbe mandato dei
messaggi ad hoc, personalizzati per ogni utente, condizionando prima le
primarie, poi le presidenziali americane e anche la Brexit. Ora Bannon getta il
suo sguardo qui in Italia: vuole formare la nuova classe politica, vuole formare
gli angeli del cambiamento, così li chiama. E da New York si è spostato in
Ciociaria. Attraverso un’associazione privata, la Dignitatis Humanae, gestisce
un’abbazia splendida del 1200 che era dei frati Certosini. L’ordine più
rigoroso e inaccessibile degli ordini della storia. E il guardiano in questo
momento è Harnwell, che non è un abate, ma un ex portaborse.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Ed è così che Steve Bannon ha spostato la sua roccaforte
dalla Trump Tower di New York in Ciociaria. L’ex stratega di Donald Trump ha
infatti scelto di costruire il suo fortino sovranista a Collepardo, in
provincia di Frosinone, dentro questa magnifica abbazia del 1200: la Certosa di
Trisulti. Per otto secoli ci hanno vissuto i frati certosini, oggi nel
monastero ci vive soltanto lui.
GIORGIO
MOTTOLA E come ci si sente ad essere il custode di un’abbazia del 1200?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Impaurito.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Il suo nome è Benjamin Harnwell: non è un frate certosino
ed è molto più di un custode. Qualche mese fa il ministero dei Beni Culturali
gli ha affidato in concessione l’intero monastero. Sarà dunque il padrone di
casa della Certosa di Trisulti per i prossimi 19 anni.
GIORGIO
MOTTOLA Dall’accento non sembra di Frosinone?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE No.
GIORGIO
MOTTOLA E come è finito qui a Trisulti?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE È una lunga storia: io
lasciato l’Inghilterra nel 2006 per lavorare a Bruxelles e poi mi sono
trasferito in Italia nel 2010.
GIORGIO
MOTTOLA Di cosa si occupava a Bruxelles?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Io ero capufficio di un
deputato inglese.
GIORGIO
MOTTOLA Di che partito è?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Conservatore.
GIORGIO
MOTTOLA Lei è un tory insomma?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Adesso sono un po’ più di
destra dei Tory.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO
Ecco
perché Benjamin Harnwell è diventato il braccio destro di Steve Bannon in
Italia. Qui ha fondato un’associazione, la Dignitatis Humanae Institute,
incubatore e gran cassa di teorie ultraconservatrici. E nell’abbazia, Harnwell
crede di aver trovato affreschi che richiamano le sue idee.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Per me questa allegoria è
un, anche se è molto prima, è una lezione contro le ideologie socialistiche,
contro il comunismo. Perché con il comunismo, il socialismo, si tenta di
raddrizzare una cosa che esiste nella natura, cioè nella natura umana.
GIORGIO
MOTTOLA La diseguaglianza è naturale?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Bravo, sì, sì.
GIORGIO
MOTTOLA Quindi i comunisti sono contro natura in qualche modo?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Sì, certo, secondo me in
ogni modo.
GIORGIO
MOTTOLA Sono come gli omosessuali quindi? Eh, questa è una domanda difficile.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Eh.
GIORGIO
MOTTOLA La domanda è: sono contro natura o no gli omosessuali?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Gli atti omosessuali sono
disordinati. GIORGIO MOTTOLA Sono disordinati, quindi sono contro natura?
BENJAMIN HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Sì. GIORGIO MOTTOLA
Sono contro l’ordine della natura. GIORGIO MOTTOLA Sì. STEVE BANNON - EX CAPO
STRATEGA CASA BIANCA Lasciate pure che vi chiamino razzisti, lasciate che vi
chiamino xenofobi, lasciate che vi chiamino nativisti. Fatene una medaglia
d’onore.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO La nuova visione del mondo di Steve Bannon verrà divulgata
proprio a partire dall’abbazia di Trisulti. Secondo il progetto della
Dignitatis Humanae Institute, la Certosa sarà trasformata in una Scuola
internazionale di sovranismo.
GIORGIO
MOTTOLA Quante iscrizioni vi sono arrivate?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Mille richieste.
GIORGIO
MOTTOLA Mille richieste?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Sì e non abbiamo pubblicizzato
ancora. Io e Steve Bannon stiamo solo facendo le interviste.
GIORGIO
MOTTOLA L’obiettivo di questa scuola è creare tanti piccoli Salvini, tante
piccole Le Pen?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Il più, il meglio.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Quindi dalla certosa e dalla Ciociaria potrebbe partire la
riscossa dell’internazionale sovranista di Steve Bannon. Ma come la prenderanno
a Collepardo, comune di appena mille anime, quando vedranno calare nel loro
paesello i sovranisti di tutta Europa?
MAURO
BUSSIGLIERI - SINDACO COLLEPARDO Vogliamo verificare se ci sia l’aspetto
commerciale e turistico e la ricaduta sul nostro territorio.
GIORGIO
MOTTOLA Insomma voi puntate all’incasso. Più che questioni ideologiche puntate
un po’ all’incasso.
MAURO
BUSSIGLIERI - SINDACO COLLEPARDO Andiamo alla sostanza.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO L’associazione di Bannon dovrebbe versare al Ministero dei
Beni culturali, per la concessione della Certosa, un canone di 100mila euro
all’anno, da pagare in ristrutturazioni dell’abbazia e altri 80mila in tasse
comunali.
GIORGIO
MOTTOLA Ma ha capito chi è che ci li mette questi soldi?
MAURO
BUSSIGLIERI - SINDACO COLLEPARDO Questo lo vorremmo capire anche noi.
GIORGIO
MOTTOLA Ma ad Harnwell ha chiesto: “Ma dove prendi i soldi”?
MAURO
BUSSIGLIERI - SINDACO COLLEPARDO Sì.
GIORGIO
MOTTOLA E che ha risposto?
MAURO
BUSSIGLIERI - SINDACO COLLEPARDO Ha detto: “Ci penseranno gli zii d’America”.
GIORGIO
MOTTOLA Chi è che sta finanziando l’associazione e che finanzierà la scuola?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE I nostri benefattori sono
persone private.
GIORGIO
MOTTOLA Avete una concessione statale, forse sarebbe il caso che diceste a
tutti noi da dove vengono quei soldi.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Vi ripeto che sono persone
private e hanno diritto alla privacy.
GIORGIO
MOTTOLA Steve Bannon sta finanziando la scuola?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Io posso nominarlo perché
lui ha già parlato nella stampa di essere un benefattore.

GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Al momento per l’abbazia non è stato pagato nemmeno un euro
dall’associazione. E per questo non resta che chiedere spiegazioni all’unico
zio d’America al momento noto.
GIORGIO
MOTTOLA Ma chi sta finanziando la concessione per la Certosa di Trisulti?
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Te lo dico, sono io!
GIORGIO
MOTTOLA Lei sta finanziando?
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Oh, certo.
GIORGIO
MOTTOLA Con quali soldi?
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA STEVE BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA
BIANCA Sì.
GIORGIO
MOTTOLA Lei deve essere davvero ricco visto che costa molto costosa: 100mila
euro all’anno.
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Sono un multimilionario. G
IORGIO
MOTTOLA Perché non ci dice dove ha preso i soldi?
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Sulla provenienza dei finanziamenti, Harnwell e Steve
Bannon sono reticenti. Anche le carte presentate al ministero dei Beni
Culturali per ottenere la concessione della Certosa sono infatti carenti di
informazioni fondamentali.
XAVIER
SANTIAPICHI - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Ci troviamo di fronte a uno stato che
affida una grandissima e importantissima struttura per un termine lunghissimo
senza disporre neppure di una fideiussione, di una polizza fideiussoria, di una
dichiarazione, di una garanzia di terzi che attesti l’effettiva realizzazione
del progetto.
GIORGIO
MOTTOLA Non aveva garanzie finanziarie l’associazione?
XAVIER
SANTIAPICHI - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Fondamentalmente no: ci viene data
soltanto una dichiarazione di asseverazione di un istituto, non so neppure se
sia di carattere bancario oppure no, di Gibilterra, nella quale si assevera la
coerenza del piano economico.
GIORGIO
MOTTOLA E che vuol dire?
XAVIER
SANTIAPICHI - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA La coerenza del piano economico non
vuol dire che si garantisce la buona esecuzione del contratto, è un mondo a
parte. Non abbiamo le garanzie della buona esecuzione del contratto. Perché ci
viene detto che il piano economico è coerente.
GIORGIO
MOTTOLA L’unico documento che ci assicura la solvibilità di questa associazione
è questo? Una banca di Gibilterra?
XAVIER
SANTIAPICHI - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Una banca di Gibilterra.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO La lettera che certificherebbe i conti è firmata dalla sede
di Gibilterra della Jyske Bank, una banca danese, che dopo una serie di
scandali finanziari legati al mancato rispetto delle norme anti riciclaggio e
all’evasione fiscale poche settimane fa ha deciso di liberarsi proprio del suo
ramo gibilterrino. La lettera della Jyske Bank è l’unica garanzia della tenuta
finanziaria dell’associazione di Bannon, presentata al ministero dei beni
culturali.
GIORGIO
MOTTOLA Come mai una banca che ha sede a Gibilterra ha asseverato le vostre
attività? Perché tra tante banche proprio una di Gibilterra?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Perché questa banca…
GIORGIO
MOTTOLA Gibilterra è un paradiso fiscale nel cuore dell’Europa, quindi come mai
proprio una banca di Gibilterra?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Perché aveva un buon
rapporto con questa banca.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Ma ci sono anche altre anomalie nella pratica per il
rilascio della concessione dell’abbazia di Trisulti. Per partecipare al bando
del Ministero dei Beni Culturali, chiuso il 16 gennaio del 2017, servivano
infatti requisiti ben precisi.
GIORGIO
MOTTOLA La Dignitatis Humanae Institute aveva i requisiti per poter avere la
concessione dell’abbazia di Trisulti?
FELICE
MARIA SPIRITO - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Non aveva i requisiti: requisito
formale era quello di avere la personalità giuridica.
GIORGIO
MOTTOLA E ce l’aveva questa personalità giuridica?
FELICE
MARIA SPIRITO - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Questa personalità giuridica non ce
l’aveva. L’ha acquisita successivamente, ma l’ha acquisita, tra l’altro, con
uno scopo esclusivamente religioso e non culturale.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Avere la personalità giuridica significa essere un’associazione
riconosciuta. Bisogna presentare una richiesta alla Prefettura e attendere il
riconoscimento. La Dignitatis Humanae ha dichiarato al Ministero di essere in
possesso di questo requisito dalla fine del 2016, ma dalle carte della
Prefettura questo non risulta. All’associazione di Bannon e Harnwell viene
infatti riconosciuta la personalità giuridica solo il 20 giugno del 2017. Vale
a dire oltre sei mesi dopo la scadenza del bando.
GIORGIO
MOTTOLA La Prefettura ci dice che la personalità giuridica l’avete acquista il
20 giugno del 2017. Quindi quando voi avete partecipato al bando in realtà non
avevate la personalità giuridica.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Ok.
GIORGIO
MOTTOLA Quindi non avevate diritto a partecipare a questo bando.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Penso che non avevamo
diritto di firmare la concessione del bando.
GIORGIO
MOTTOLA No: secondo il bando era necessaria la personalità giuridica, ma non ce
l’avevate.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Ok, controllerò e poi le
faccio sapere.
GIORGIO
MOTTOLA Questa sarebbe una cosa molto grave che rischia di annullare il bando,
se ne rende conto?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Io controllo, ma non penso,
no.
GIORGIO
MOTTOLA Ma mi scusi, la personalità giuridica non è il requisito base per
partecipare a questi bandi?
FELICE
MARIA SPIRITO - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Era fondamentale avere questa
personalità giuridica. Dal punto di vista formale era essenziale.
GIORGIO
MOTTOLA Com’è possibile che il Ministero non se ne sia accorto e abbia dato in
concessione l’abbazia?
FELICE
MARIA SPIRITO - AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Questo è un mistero che non sono in
grado di chiarire.
SIGFRIDO
RANUCCI IN STUDIO Un altro mistero, ci mancava. Tutto ruota intorno
all’associazione Dignitatis Humanae che fa riferimento a Bannon, che è nel
direttivo, ma il patrono fondatore è stato Rocco Buttiglione, che a noi ha
confessato però di aver preso subito le distanze dalla dottrina di Bannon.
Tuttavia nel frattempo l’associazione si è portata a casa la gestione, la
concessione per 19 anni dell’abbazia del 1200, e secondo noi con qualche
anomalia nei requisiti: mancava la personalità giuridica riconosciuta,
mancherebbero anche secondo noi, comunque sono debole le garanzie bancarie,
finanziarie: non c’erano le fideiussioni, c’è solo una lettera che viene da una
banca offshore che dice che è coerente il progetto dal punto di vista
economico. Però Harnwell dice non vi preoccupate perché tanto pagano gli zii
d’America. Sì, ma quali. L’unico miliardario che conosciamo è Bannon, che però
fino adesso non ha sganciato un euro, né per i 100mila euro di affitto da
pagare, né per le ristrutturazioni, né per pagare le tasse, 80mila euro che
dovrebbe al Comune. Ed è anche in trattative per cercare di spendere un po’
meno, ha un po’ il braccino corto il miliardario. E poi tra i requisiti
richiesti ce ne sarebbe anche un altro: di dimostrare di aver gestito nei
cinque anni precedenti un altro bene culturale. E qui l’associazione, la
Dignitatis ce l’aveva questo requisito? Insomma qui la narrativa cambia passo.
Emerge un conflitto tutto interno alla chiesa. È stato anche preso per il naso
papa Francesco. E abati e vescovi hanno anche violato lo spirito dell’ottavo
comandamento: che vieta di dare una falsa rappresentazione della realtà agli
altri.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Il bene culturale che la Dignitatis Humanae dichiara di
aver gestito è “Il Piccolo Museo di San Nicola”, che si troverebbe sempre nel
Comune di Collepardo a pochi passi dalla certosa di Trisulti dentro a questa
antica chiesa.
MAURO
BUSSIGLIERI - SINDACO COLLEPARDO Il Museo non è mai esistito, tant’è che il
Comune non ha mai rilasciato nessuna autorizzazione né tantomeno è arrivata una
richiesta in tal senso.
GIORGIO
MOTTOLA Lei è il primo cittadino di Collepardo e di questo museo non ha mai
sentito parlare fino a questo momento, praticamente.
MAURO
BUSSIGLIERI - SINDACO COLLEPARDO Sì, sì, questo lo posso affermare che è così.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Ed eccolo il museo che l’associazione di Bannon e Harnwell
sostiene di aver gestito. L’interno della vecchia chiesa è completamente
diroccato. Tetti sfondati, mura crollate e al posto della navata oggi c’è una
fantastica stalla per gli asini che pascolano di fuori.
GIORGIO
MOTTOLA È un museo fantasma?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE No.
GIORGIO
MOTTOLA Ma questo museo è mai stato aperto al pubblico?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Sì.
GIORGIO
MOTTOLA Non lo sa nessuno, però. Com’è possibile?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Si apriva…
GIORGIO
MOTTOLA Nascosto lo avete fatto.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE No, non facevamo grande
pubblicità, si apriva solo a richiesta.
GIORGIO
MOTTOLA Ma voi come attività museale che cosa avete fatto quindi? Avete
catalogato, avete fatto mostre… Cosa avete fatto?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE La mostra degli oggetti che
stavano lì.
GIORGIO
MOTTOLA È un po’ generico la mostra degli oggetti che stavano lì. Anche perché
non l’ha vista nessuno questa mostra.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Il punto è che il bene può
essere o pubblico o privato. Dunque anche se il museo non è mai stato aperto al
pubblico, non importa perché avevamo la gestione del bene.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO L’unico atto che attesta la gestione del bene da parte
della Dignitatis Humanae è questa scrittura privata tra Benjamin Harnwell e
l’abate di Casamari, Eugenio Romagnuolo, sotto cui ricadrebbe anche il presunto
museo.
GIORGIO
MOTTOLA Voi avete firmato un contratto con l’associazione per la gestione del
museo?
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI No.
GIORGIO
MOTTOLA Eh sì.
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Soltanto dal punto di vista nominale e basta.
GIORGIO
MOTTOLA Cioè anche questa gestione non c’è mai stata veramente, ecco.
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Ma no, ma non lo so io.
GIORGIO
MOTTOLA Sarebbe un falso perché hanno potuto avere la Certosa perché hanno
gestito il museo. Quindi sarebbe un falso anche molto importante.
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Un falso? Non c’è niente là!
GIORGIO
MOTTOLA Ah non ci sta niente?
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI No, ci sta qualche ricordo, non lo so…
GIORGIO
MOTTOLA Ma non c’è un museo, ecco, sicuramente.
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Io non l’ho visto mai! Mai!
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Eppure è proprio dell’abate Romagnuolo la firma in calce al
contratto che affida alla Dignitatis Humanae le rovine del museo fantasma.
Dando così la possibilità all’associazione di poter dichiarare di aver già
gestito in passato un bene culturale e quindi vincere il bando. Tuttavia è una
dimenticanza piuttosto strana quella dell’abate di Casamari; anche perché il
nome di padre Eugenio Romagnuolo compare anche nell’organigramma
dell’associazione di Bannon e Harnwell.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Sì. Fa parte del nostro consiglio
direttivo, sì.
GIORGIO
MOTTOLA Ed è il soggetto che ha certificato la vostra gestione. Vi siete
autocertificati la gestione di questo bene, praticamente. È così?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Non so se accetterò queste
parole…
GIORGIO
MOTTOLA Ma lei è vicino a Steve Bannon? É sulle posizioni di Steve Bannon.
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Non lo conosco nemmeno. Io conosco Ben.
GIORGIO
MOTTOLA Benjamin Harnwell…
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Il giovane che ha preso, diciamo, con altri
possesso della Certosa.
GIORGIO
MOTTOLA E lei fa parte della sua associazione Dignitatis Humanae.
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI No, di nome così e basta.
GIORGIO
MOTTOLA Ah così, formalmente, però sì, formalmente…
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Sì.
GIORGIO
MOTTOLA Perché sono contro Papa Bergoglio, loro. Lo sa?
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Non lo so questi sono i giornalisti che parlano…
GIORGIO
MOTTOLA No, no loro… Steve Bannon dice che il Papa difende ricchi ed è contro i
poveri e che è espressione della élite globalista, dicono loro.
EUGENIO
ROMAGNUOLO - ABATE DI CASAMARI Non l’ho trovato scritto questo.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO E invece Bannon non perde occasione di attaccare
pubblicamente Papa Bergoglio, definendolo espressione delle élite globaliste e
difensore dei ricchi.
STEVE
BANNON - EX CAPO STRATEGA CASA BIANCA Ecco perché sono contro questo Papa. Dal
punto di vista amministrativo sta prendendo una serie di terribili decisioni
che porteranno alla distruzione della Chiesa Cattolica.
GIORGIO
MOTTOLA Bergoglio è un pericolo per l’Europa?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Oh certo. Quando il Papa parla di aprire i
confini, per noi è un vero problema.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Gli attacchi al Papa, farebbero parte di una strategia che
Steve Bannon avrebbe condiviso anche con il leader della Lega Matteo Salvini.
Secondo una ricostruzione fatta dal sito Source Material e ripresa dal
Guardian, nell’aprile del 2016 Bannon avrebbe suggerito a Salvini di attaccare
il Papa e indicarlo pubblicamente come un nemico. Poco tempo dopo alla festa di
Pontida Salvini si fa fotografare in posa con una t-shirt antiBergoglio e
comincia ad attaccare quotidianamente il Pontefice.
MATTEO
SALVINI – MINISTRO DELL’INTERNO - 18 SETTEMBRE 2016 Il mio Papa è Benedetto.
Papa Benedetto sull’Islam e sulla convivenza tra i popoli aveva le idee molto
chiare. Quelli che invitano gli Imam in Chiesa non mi piacciono.
GIORGIO
MOTTOLA Sembra che voi abbiate una strategia per fare pressioni sulla Chiesa
Cattolica e sostenere la fronda anti Bergoglio?
MISCHAËL
MODRIKAMEN - PORTAVOCE THE MOVEMENT Sia nella Chiesa Cattolica che in qualsiasi
altro campo, noi puntiamo a sostenere coloro che credono nei nostri valori.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO E in questa strategia un ruolo centrale ce l’ha proprio la
Dignitatis Humanae: presidente dell’associazione è infatti il cardinale
ultraconservatore Raymond Leo Burke capo della fronda interna anti Bergoglio.
Nel direttivo siede anche Monsignor Walter Brandmüller che insieme a Burke ha
denunciato la presenza di una lobby gay nella Santa Sede e non manca neanche
Edwin O’Brien molto vicino a Donald Trump ed estremamente critico nei confronti
del papato di Bergoglio.
GIORGIO
MOTTOLA Cioè quindi non vi sta per niente simpatico Begoglio?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Allora, non voglio
aggiungere alla narrativa che qui sarà la sede antibergogliana, perché non è
vero.
GIORGIO
MOTTOLA Qui è molto ben rappresentata la fronda antiBergoglio della chiesa
cattolica.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE La mia opinione è che il
Papa parla troppo della politica anche della politica di sinistra che esclude
anche i buoni cattolici di destra.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Nonostante ciò, è proprio al Papa che l’associazione
Dignitatis Humanae scrive nel 2015 per ottenere in concessione la Certosa di
Trisulti. Ma nella missiva, firmata dal cardinal Raffaele Martino, non si fa
alcun riferimento al progetto di una scuola di formazione sovranista. Anzi
viene annunciato a Papa Bergoglio la volontà di promuovere il concetto di
dignità umana e di costruire all’interno della Certosa una comunità religiosa
animata da carisma francescano.
GIORGIO
MOTTOLA Qui non si parla di sovranismo in questa lettera. Avete preso in giro
il Papa?
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE No. Prima cosa non abbiamo
preso in giro il Papa. Seconda cosa, il Papa non ha risposto a questa lettera,
dunque anche se è una cosa diversa in questa lettera, non siamo obbligati. Io
non mi sento costretto a seguire alla parola una cosa di una lettera che non ha
ricevuto una risposta.
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Ma la pressione sulle gerarchie vaticane sembra sortire il
suo effetto. E infatti poco dopo arriva la lettera del vescovo di Anagni e
Alatri, Lorenzo Loppa che dà la sua benedizione alla concessione della Certosa
di Trisulti alla Dignitatis Humanae. Nella lettera il vescovo garantisce che
l’associazione può contare sul suo sostegno.
GIORGIO
MOTTOLA Come mai lei ha sostenuto l’assegnazione della Certosa all’associazione
di Steve Bannon?
LORENZO
LOPPA - VESCOVO DIOCESI ALATRI E ANAGNI È falso, non l’ho mai sostenuta, l’ho
sempre combattuta.
GIORGIO
MOTTOLA Beh, qui abbiamo una lettera che dice però esattamente il contrario.
LORENZO
LOPPA - VESCOVO DIOCESI ALATRI E ANAGNI La lettera però…
GIORGIO
MOTTOLA Se la firma è sua… lei parla proprio di sostegno.
LORENZO
LOPPA - VESCOVO DIOCESI ALATRI E ANAGNI La lettera è prima che si rivelassero
per quello che sono, prima che rivelassero le loro alleanze e le loro
motivazioni. Siccome venivano da me sempre con il nome di un cardinale… e io
che devo fare?
GIORGIO
MOTTOLA FUORI CAMPO Ma c’è un’altra anomalia, forse la più preoccupante. Nella
missiva a Papa Bergoglio, la Dignitatis Humanae, oltre a nascondere il progetto
della scuola sovranista, chiede al pontefice di intervenire sull’allora
ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Franceschini però, a noi, nega
qualsiasi pressione.
GIORGIO
MOTTOLA Chiedete al Papa di influenzare una decisione del ministro
Franceschini.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Sì, ma la Chiesa ha questa
discrezione.
GIORGIO
MOTTOLA Quindi ha la descrizione di dire al Ministro a chi dare l’Abbazia?
 BENJAMIN HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS
HUMANAE INSTITUTE Sì.
GIORGIO
MOTTOLA Ah, beh questo non secondo le leggi italiane, mi sta dando una notizia.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Ci sono i monumenti che passano
da una congregazione a un’altra.
GIORGIO
MOTTOLA Da una congregazione a un’altra, non a un’associazione privata, di
cittadini privati.
BENJAMIN
HARNWELL – PRESIDENTE DIGNITATIS HUMANAE INSTITUTE Penso che queste cose… non
so se risalgono ai patti lateranensi, a un accordo storico fra la Chiesa e lo
Stato italiano di questi beni.
GIORGIO
MOTTOLA Ma le do una notizia: non siamo più uno Stato pontificio. C’è l’Italia
e quindi ci sono delle leggi dello Stato italiano, non è che la Chiesa può dire
a chi affidare un bene.
SIGFRIDO
RANUCCI IN STUDIO La storia è questa: per tutelare un bene pubblico, il
sottosegretario al ministero dei Beni Culturali Gianluca Vacca, ha annunciato a
Report di aver chiesto all’Avvocatura dello Stato di verificare se esistono i
presupposti per ritirare la concessione all’associazione di Bannon. Il verdetto
nelle prossime settimane; ve ne daremo conto. Questo dal punto di vista
formale. Poi c’è l’altro sguardo. L’abbazia di Trisulti è stata per otto lunghi
secoli un luogo di inclusione: sono arrivate centinaia di migliaia di persone
da tutto il mondo per promuovere un messaggio d’amore. Qui invece oggi è in
mano a un’associazione che l’ha ottenuta innanzi tutto con un imbroglio,
imbrogliando papa Francesco e hanno detto “veicoliamo lo spirito di san
Francesco” che significa povertà e amore indistinto per tutte le creature. E
qui invece vogliono formare una nuova classe politica basandosi sulle
disuguaglianze, sulle differenze tra uomini, mascherandosi anche dietro un
nome: Dignitatis Humanae, che evoca la dichiarazione del Concilio Vaticano di
Paolo VI. Dignitatis. Ma dietro quel concetto là di dignitatis, c’era la
tolleranza la libertà, e l’uguaglianza. Qui, dietro l’associazione di Bannon di
quale dignità parliamo?




ARATA, BANNON STEVE, BENJAMIN HARNWELL, Cambridge Analytica, Dignitatis Humanae,DI MAIO, DONALD TRUMP,GIORGIO MOTTOLA, Lega,MASSONERIA, M5S, MISCHAËL MODRIKAMEN, REPORT,SALVINI, SIGFRIDO RANUCCI, THE MOVEMENT,


2019 29 APRILE DALLA TRASMISSIONE DELLA RETE 3 REPORT TU VUO’ FA’ L’AMERICANO