mercoledì 13 novembre 2013

LA CORTE DEI CONTI LA RELAZIONE DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISOLA DELLE FEMMINE BILANCI FASULLI TRIBUTI EVASI

L’organo di
revisione del Comune di Isola delle Femmine ha trasmesso  la relazione sul rendiconto 2011  e quella sul bilancio di previsione 2012, di
cui all’art. 1, commi 166 e 167, della legge n. 266/2005 (legge finanziaria per
l’anno 2006).
         Dall’esame delle predette relazioni e
dalla successiva istruttoria sono emerse le seguenti criticità:

Rendiconto 2011:
1.      notevole ritardo
nell’approvazione del rendiconto 2011 rispetto ai termini di legge (1 ottobre
2012);
2.      volume dei
residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza e
relative ai titoli I e III (con l'esclusione dell'addizionale Irpef) pari a
52,09%  dei valori di accertamento delle
entrate dei medesimi titoli I e III (esclusi i valori dell'addizionale Irpef);
3.      ammontare dei residui
attivi di cui al titolo I e al titolo III superiore al 65 per cento (pari al
120,28%) (provenienti dalla gestione dei residui attivi) rapportata agli
accertamenti della gestione di competenza delle entrate dei medesimi titoli I e
III;
4.      volume dei residui
passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40 per cento (pari a
88,32%) degli impegni della medesima spesa corrente;
5.      anticipazioni di
tesoreria non rimborsate al 31 dicembre 2011, superiori al 5% della spesa
corrente;
6.      presenza di
debiti fuori bilancio non segnalati dai Responsabili dei servizi,  emersi 
in fase di approvazione del Rendiconto di gestione 2012, per €629.000 ai
quali si aggiungono passività potenziali per €2.300.000 e spese per incarichi
legali per €392.000 solo in minima parte impegnati. I debiti riconosciuti
nell’esercizio 2012 ammontano a €3.300;
7.      necessità di
verificare il rispetto del parametro di deficitarietà n. 6, relativo al
rapporto della spesa per il personale sulle entrate correnti,  la percentuale indicata del 36,69% è
impropriamente determinato rapportando la spesa per il personale depurata delle
componenti da escludere sulle entrate correnti;
8.      irregolare
utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi conto terzi e mancato rispetto del
principio di tassatività di cui al principio contabile 2.25 delle “altre spese
per servizi conto terzi” in particolare:
-         
liquidazione borsa di studio,
-         
liquidazione fatture relative al servizio di pulizia dei
locali;
-         
spese per pagamento manifestazioni santo patrono;
9.      bassa capacità di
riscossione dei proventi derivanti da proventi da recupero evasione tributaria,

Residui al 1 gennaio 2012
Riscossioni al 31/12/2012
% riscossione
ICI
142.253,00
13.188,86
9,27%
TARSU
131.822,79
6.221,88
4,72%
Proventi CdS
2.092.325,52
33.109,18
1,58%
10.  mancato
aggiornamento del conto del patrimonio come previsto dall’art. 230 TUEL;
11.  debiti nei
confronti della Società ATO 1 PA per €4.986.963,28, per i quali non si
riscontra in bilancio un corrispondente importo di residui passivi che
ammontano a € 3.094.130,15;
Le criticità di
cui ai punti 2, 3, 5, 6, 8, 9 sono stati oggetto di specifica pronuncia in sede
di esame sul rendiconto 2010 (delibera n. 139/2012/PRSP).
Bilancio di Previsione 2012:
1.      mancata
approvazione del programma degli incarichi di collaborazione previsto dall’art.
42 comma 2 lettera b) del TUEL ;
2.      equilibri di
bilancio garantito dal ricorso a entrate correnti aventi carattere non
ripetitivo e forte squilibrio tra entrate e spese correnti aventi carattere non
ripetitivo;
3.    bassa capacità di
riscossione dei proventi da sanzioni amministrative pecuniarie per violazione
del codice della strada e da recupero evasione tributaria;
4.      reiterato ricorso
ad anticipazioni di tesoreria; al 31/12/2012 le anticipazioni inestinte
ammontano a €1.068.861,88;
5.      mancato rispetto
del limite di spesa per il personale di cui all’art. 1 comma 557 della legge
296/2006;
Le criticità di
cui ai punti 3, 4 e 5 sono stati oggetto di specifica pronuncia in sede di
esame sul rendiconto 2010 (delibera n. 139/2012/PRSP). 
All’ adunanza pubblica del 16 ottobre 2013,
per l’Amministrazione, che non ha depositato memorie, sono presenti  il Segretario generale, D.ssa Sonia Acquado,
ed il Responsabile dei Servizi finanziari, Dr. Ignazio Tabone,  i quali hanno inteso solo riferire che  il rapporto tra le spese per il personale e
quelle correnti è stato determinato dal pagamento di una notevole somma
arretrata corrisposta ad un dipendente, consegnando, nella circostanza, uno
specchio riepilogativo.

******
Alla luce di quanto sopra, il Collegio ritiene che
permangano  tutte le criticità evidenziate
nei punti sopra indicati.

                                                      P. Q. M.
All’esito della verifica
sul rendiconto 2011 e sul bilancio di previsione 2012 accerta, per quel che
riguarda:
- il rendiconto 2011, il
permanere delle criticità 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 8, 10 e 11;
- il bilancio di previsione
2012, il permanere delle criticità  1, 2,
3, 4 e 5.




VAI ALLA DELIBERA COMPLETA: 

LA CORTE DEI CONTI DELIBERAZIONE ISOLA DELLE FEMMINE 298 2013 RENDICONTO 2011 E PREVISIONE 2012







Debiti fuori bilancio per oltre 600 mila euro e passività potenziali per 2,3 milioni, anticipazione di cassa per oltre un milione di euro, riscossione dei proventi da recupero dell’evasione quasi nulla, residui attivi e passivi fuori controllo, debiti nei confronti dell’Ato Palermo 1 per 4,9 milioni “per i quali non si riscontra in bilancio una cifra corrispondente di residui passivi”. Sono le cifre, pubblicate dal Giornale di Sicilia, che emergono dalla relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti sul bilancio consuntivo 2011 e quello di previsione 2012 del comune di Isola delle Femmine, sciolto per infiltrazioni mafiose nel novembre 2012. La deliberazione, già notificata ai commissari che reggono l’amministrazione ed ai revisori dei conti, individua 16 criticità su 16 capitoli analizzati, un vero e proprio record negativo. E dispone che entro 60 giorni vengano comunicate le misure correttive adottate. A nulla è servita l’audizione nel corso dell’adunanza pubblica del 16 ottobre, del segretario generale Sonia Acquado e del responsabile del Servizi finanziari,Ignazio Tabone: i due dirigenti comunali si sono limitati a riferire che il “rapporto tra le spese per il personale e quelle correnti è stato determinato dal pagamento di una notevole somma arretrata corrisposta ad un dipendente”. Tra i capitoli più spinosi c’è quello dei debiti fuori bilancio “non segnalati dai responsabili dei servizi, emersi in fase di approvazione del rendiconto di gestione 2012, per 629,000 euro, ai quali si aggiungono passivi potenziali per 2,300,000 euro e spese per incarichi legali per 392.000 solo in minima parte impegnati. Di contro, i debiti riconosciuti nell’esercizio 2012 ammontano a soli 3,300 euro. Non meno critica la riscossione delle entrate derivanti dal recupero dell’evasione tributaria. Su poco più di 2 milioni di euro di proventi dalle contravvenzioni per violazione del codice della strada in bilancio al 31 dicembre 2011, l’anno successivo ne erano stati riscossi solo 33,000 euro (pari al 1.5 %). Un po di meglio, si fa per dire, Ici e Tarsu, il cui tasso di riscossione non supera il 5%. Per finire la relazione della Corte dei Conti stigmatizza il mancato rispetto del limite di spesa per il personale e il reiterato ricorso ad anticipazione di tesoreria che al 31 dicembre 2012 ammontavano ad oltre un milione di euro. 

- See more at: http://www.teleoccidente.it/wp/?p=40065#sthash.nMOVtecx.dpuf 













- che il Comandante con note n.61/05/int. del 24/11/2005 e 63/05/int. del 28/11/2005 ha relazionato sugli argomenti richiesti e che dalle risposte fornite si evince in estrema sintesi:


a) - che il servizio di parcheggio a pagamento nella stagione estiva non ha determinato alcun introito per il Comune se non quello scaturente dalle violazioni accertate;
b) - che per il recupero delle somme conseguenti all’irrogazioni di sanzioni amministrative si è proceduto all’esternalizzazione del servizio di postalizzazione che non comporta alcun onere per il Comune essendo l’intero costo posto a carico dei contravventori;




http://nuovaisoladellefemmin.blogspot.it/2011/04/portobello-consiglia-ai-vigili-la-non.html





  • Conto Consuntivo 2009 Nebuloso ed Onirico.
    Comunicato Rinascita Isolana

http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/07/conto-consuntivo-2009-nebuloso-ed.html

  • NEI CASSETTI sotto chiave le fatture ATO PA1
    2009






CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO


Dagli elementi
raccolti nel  corso  dell’accesso  si  ricava 
che  il Comune   di   Isola  
delle   Femmine   versa   in  
una   situazione economico-finanziaria  piuttosto 
difficile,  in  parte  dovuta  alla progressiva riduzione
dei trasferimenti  provenienti  dallo  Stato  e dalla 
Regione  Siciliana,  che  ha   determinato  
il   ricorso   ad anticipazioni di cassa  dalla 
banca  che  gestisce  il  servizio  di tesoreria
comunale, ed  in  parte  dalla  inefficienza  di 
tutto  il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato, 
tra  l’altro, anche il consolidarsi di un  crescente 
indebitamento  nei  confronti della societa’ che gestisce il servizio
di raccolta  e  trasferimento in discarica dei rifiuti solidi
urbani  per  conto  dell’ATO  PA1  al quale il Comune
appartiene.
Le criticita’
del  funzionamento  del  servizio  di 
riscossione  dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo
ripetute  e  convinte dichiarazioni dei funzionari 
responsabili  del  Comune  -  all’esito negativo del
rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI  ITALIA s.p.a. - la cui
condotta criminale ha  avuto  peraltro  notazioni  di
rilievo  nazionale  -  che  era  stata 
incaricata  del  servizio  di riscossione dei ruoli di
competenza comunale.  A  tale  riguardo,  e’ stato piu’
volte evidenziato nei corso  dell’accesso  ispettivo,  che detta
societa’ non solo non avrebbe riversato  nelle  casse  comunali
quanto in  precedenza  aveva  riscosso,  ma  nonostante 
la  avvenuta rescissione del contratto, si  sarebbe 
rifiutata  di  restituire  Ia documentazione, con cio’
impedendo  al  Comune  di  proseguire  nella
gestione  del  servizio,  procedendo  al 
recupero  delle   posizioni debitorie da parte dei soggetti
inadempienti.
Gli accertamenti
hanno messo in  luce,  tuttavia,  che  le  difficili
condizioni finanziarie dell’ente si riconnettono a svariate  anomalie
riscontrate in materia di imposizione  tributaria,  segno 
rivelatore dell’incapacita’, o della non volonta’, di procedere, con 
competenza e tempestivita’ ed avvalendosi  del  coinvolgimento 
responsabile  di tutte le sue componenti politiche e burocratiche, nella
direzione  di una difficile e tuttavia irrinunciabile opera  di 
risanamento  delle sue disastrate finanze.
Solo  nel 
mese  di   maggio   scorso,  
attraverso   l’adozione   di “Provvedimenti 
d’urgenza  necessari  ad   assicurare  
gli   assetti finanziari”, di cui alla delibera di  Giunta 
Comunale  n.40  del  14 maggio  2012,  dichiarata 
immediatamente  eseguibile,  l’organo   di governo locale
ha mostrato di assumere  una  presa  di  posizione  al
riguardo, analizzando le possibili cause della situazione e  cercando di
individuare possibili correttivi.

Nell’occasione, la
Giunta ha preso atto della  assoluta  mancanza  di
liquidita’  di  cassa  e  dell’impossibilita’ 
di’   procedere   alla predisposizione di un bilancio di
previsione in grado di fronteggiare le minori entrate di provenienza
statale  e  regionale,  in  presenza della necessita’ di
garantire il rispetto  del  patto  di  stabilita’ interno
ed il  mantenimento  dei  livelli  di  spesa 
del  personale.  Pertanto, con l’intento di ‘correre ai ripari,
sono  stati  esaminati ed individuati i possibili rimedi, a partire
dall’adozione di  misure in grado di incentivare le entrate proprie del
Comune.

Ma  e’ 
proprio  sotto  quest’ultimo  profilo  che 
l’Amministrazione comunale di Isola delle  Femmine  si  e’ 
dimostrata  particolarmente inefficiente: al riguardo, e’ stata rilevata,
la  persist…………………………………….nza  di  un atteggiamento omissivo, se
non addirittura compiacente, non  solo  in capo alle componenti
amministrative ma anche  nei  comportamenti  dei soggetti che
dovrebbero vigilare sul buon andamento e la  correttezza dell’attivita’
impositiva nell’interesse della collettivita’, a tutto vantaggio di interessi
opposti e riconducibili al noto  atteggiamento predatori() delle realta’
legate all’organizzazione cosa nostra.

I Servizi di Riscossione: TARSU, ICI e TOSAP


La Commissione
d’indagine ha svolto un’opera di  analisi  degli  atti posti in
essere dall’Ente  in  relazione  ai  tributi  di 
competenza comunale ed ha chiesto ed ottenuto, altresi’, una relazione 
a  firma del responsabile dell’ 8° Settore  Tributi, 
Acquedotto  e  Attivita’ Produttive, Sig. “Omissis”, sullo stato
di  quel  ramo  di  attivita’ dalla quale si evince, tra
l’altro, che con delibera n. 61 del  2010, la Giunta comunale approvava un
progetto  per  l’accertamento  ed  il recupero 
dei  tributi  locali  evasi  negli  ultimi 
cinque  anni  e l’aggiornamento delle banche dati COSAP, ICP e ICI.
Nello  specifico, il progetto consisteva  nell’effettuare
 il  censimento  degli  spazi occupati (in  particolare 
i  passi  carrai),  nel  censimento  delle insegne pubblicitarie,
nella verifica  della  situazione  urbanistica delle aree
edificabili, nell’esame di tutte le  concessioni  edilizie rilasciate
negli ultimi cinque anni,  nella  verifica  delle  singole
posizioni contributive comunali, al  fine  di  accertare 
l’effettivopagamento e l’esatto ammontare dei versamenti effettuati negli
ultimi cinque anni, di  procedere  nella  predisposizione 
degli  avvisi  di accertamento a carico dei contribuenti che non
avevano  provveduto  a regolarizzare la propria posizione e, 
infine,  di  dare  avvio  alle procedure esecutive per il
recupero delle somme evase.

L’esito 
degli   accertamenti   compiuti  
direttamente   sui   ruoli dell’Ufficio tributi, che sono
stati  sottoposti  ad  approfondite  e mirate analisi, ha
tuttavia evidenziato che il progetto rimane ancora tale, che la tanto
preannunciata azione  di  recupero  non  e’  stata
intrapresa e che da  tale  inefficienza  e  voluta 
incapacita’,  che contribuiscono pesantemente a determinare 
condizioni  di  squilibrio alle finanze comunali, continuano a
trarre  vantaggio  in  particolar modo i  soliti 
soggetti,  come  si  dimostra  agevolmente  dai 
dati riassunti nelle tabelle seguenti.

Negli anni tra il
2008 ed il 2010, il Comune di Isola delle  Femmine, nella  finalita’ 
di  ricostruire  ed  aggiornare   il  
sistema   di accertamento  e  riscossione  dei 
tributi  di  propria   competenza, adottava una 
serie  di  delibere  attraverso  le  quali 
sono  stati rideterminati  i  ruoli  ICI  e 
TARSU,  il  cui  importo   ammontava complessivamente
ad € 4.711.089,02.
Dall’esame condotto
all’interno delle voci del bilancio per esercizio finanziario 2010, con
riferimento ai sotto riportati tributi, e’ dato leggere  il 
totale  residui  da  riportare,  ovvero  il 
credito  da riportare nell’esercizio finanziario successivo, quale
differenza tra accertato e riscosso:

·        ICI, ammontante ad euro 406.254,38;
·        ICP, ammontante ad euro 15.260,99;
·        TOSAP, ammontante ad euro 26.177,03;
·        TARSU, ammontante ad euro 2.692.595,48;
da cui si evince che
il Comune, nel 2010,  doveva  ancora  riscuotere tributi per un
ammontare pari ad € 3.140.287,88.
Ulteriori specifici
accertamenti, effettuati allo scopo  di  appurare l’effettivo
assolvimento dell’obbligazione tributaria dei’  cittadini nei confronti
del Comune con riferimento  ad  ICI,  TARSU  e  TOSAP,
hanno avuto ad oggetto due campioni di contribuenti: nuclei familiari di
soggetti legati o riconducibili alla  criminalita’  organizzata 
e soggetti riconducibili alla compagine amministrativa  del 
Comune  di Isola delle Femmine (dipendenti, consiglio e giunta
comunale).  In particolare, l’analisi dei prospetti formati 
con  riferimento  ai soggetti menzionati, membri di famiglie legate o 
riconducibili  alla criminalita’ organizzata ha permesso di constatare che
il  Comune  di Isola delle Femmine risulta avere iscritto a ruolo la
somma  di  euro 221.481,97, come si evince dal seguente
prospetto: 

| TRIBUTI DA
RISCUOTERE |
|================================================================
|tributo| 2008 |
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | TOTALE |
|=======|=========|=========|=========|=========|=========|=========
| ICI
|44.509,00|38.890,00|37.697,00|41.677,00| 0,00|162.773,00|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
| TARSU | 692,31|
7.186,30| 1.884,70| 4.531,66| 0,00| 14.294,97|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
| TOSAP | 0,00|
9.506,00|12.468,00|11.302,00|11.138,00| 44.414,00|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TOTALE|45.201,31|55.582,30|52.049,70|57.510,66|11.138,00|221.481,97|
|=======|=========|=========|=========|=========|=========|=========


A
fronte di detto accertamento, sulla scorta dei dati forniti dallo  stesso responsabile dell'ufficio tributi, in
riferimento ai soggetti  attenzionati nel
campione risulta che il Comune vanta un credito,  ancora da riscuotere, di euro 198.299,06, come
meglio indicato nel  prospetto che segue:

|
TRIBUTI NON RISCOSSI |
|
|tributo|
2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | TOTALE |
|=======|=========|=========|=========|===|
|
ICI |42.293,00|37.296,00|35.684,00|40.847,00| 0,00|156.120,00|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TARSU | 692,31| 7.186,30| 1.884,70| 4.531,66| 0,00| 14.294,97|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TOSAP | 0,00| 994,09|11.915,00| 3.198,00|11.057,00| 27.884,09|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TOTALE|42.985,31|45.476,39|49.483,70|49.296,66|11.057,00|198.299,06|
|=======|=========|=========|=========|=========|=========

In
sostanza, la percentuale del tributo non versato, per i soggetti  presi in considerazione, si attesta sulla
soglia dell' 89,53%,  considerato che il
Comune ha riscosso solamente la somma di euro  23.182,92, data dalla differenza tra euro
221.481,97 e 198.299,06.

| %
DEL NON RISCOSSO SU TRIBUTO DA RISCUOTERE  

|=======|===========|===========
|tributo|
2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
|=======|===========|===========|
|
ICI | 95,02 | 95,90 | 94,66 | 98,01 | 0,00 |
|-------|-----------|-----------|-----------|-----------|-----------|
|
TARSU | 100,00 | 100,00 | 100,00 | 100,00 | 0,00 |
|-------|-----------|-----------|-----------|-----------|-----------|
|
TOSAP | 0,00 | 10,46 | 95,56 | 34,67 | 0,00 |
|=======|===========|===========|=========
 TOTALE| 89,53 |

Parimenti,
l'analisi dei prospetti analitici formati con riferimento  ai soggetti riconducibili alla compagine
amministrativa (dipendenti,  consiglio e
giunta comunale), ha permesso di evidenziare che il  Comune di Isola delle Femmine ha iscritto a
ruolo la somma di euro  56.022,20, come
si evince dal seguente prospetto:

Il dato si commenta
da se’ e questo pone ancor piu’  in  evidenza  il comportamento
omissivo dell’Amministrazione che non ponendo  in  atto le opportune
verifiche, di fatto, tollera una situazione nella  quale il tasso di 
evasione  fiscale  risulta  cosi’  elevato 
proprio  con riferimento ad una certa fascia di contribuenti, i piu’ 
vicini  alla famiglia mafiosa, i quali possono continuare a trarre
profitto  anche dall’inerzia del Comune.
Al riguardo, ci si
potrebbe chiedere se  la  stessa  Amministrazione,
facendosi 
scudo  delle  ‘disavventure’  patite  dalle 
societa’   diriscossione e decidendo di gestire il servizio in
proprio, con  tutte le lentezze e le lacune sopra tratteggiate, 
non  abbia  offerto  una ulteriore sponda alla possibilita’ di
celare favoritismi e malaffare.

Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del
Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale  279 29 novembre 2012  da pag 55  a pagina 60

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE
FEMMINE

AIELLO, TABONE, ATO, AVVOCATI, BILANCI 2009 2010 2011 2012, COMANDANTE CROCE, ACQUADIO, CUTINO, DEBITI FUORI BILANCIO.CONSULENZE, Elusione, Evasori, ICI, Multe, PALazzotto, PORTOBELLO, RISO, TARSU, TRIBUTI, TRICOLI,



LA CORTE DEI CONTI LA RELAZIONE DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISOLA DELLE FEMMINE BILANCI FASULLI TRIBUTI EVASI 

giovedì 7 novembre 2013

BILANCIO DI PREVISIONE E CONSUNTIVO 2012 ISOLA DELLE FEMMINE

Isola delle Femmine (PA)

Area ComunaleCategoria
Oggetto
Inserito:Scadenza:
Rif. Documento
Per informazioni:
1)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoRIEPILOGO GENERALE DELLE SPESE (RENDICONTO 2012)07/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
2)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoRELAZIONE RENDICONTO 201207/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
3)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoQUADRO GENERALE RIASSUNTIVO DEI RISULTATI DIFFERENZIALI07/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
4)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoGESTIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE (RENDICONTO 2012)07/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
5)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoRELAZIONE REVISORI DEI CONTI (RENDICONTO 2012)07/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
6)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoQUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE DI COMPETENZA E DELLA GESTIONE FINANZIARIA (RENDICONTO 2012)07/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
7)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoPARAMETRI DEFICIATRI (RENDICONTO 2012)07/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
8)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoCONTO DEL PATRIMONIO- CONTO ECONOMICO - PROSPETTO DI CONCILIAZIONE (RENDICONTO 2012)07/11/2013
DOTT. I. TABONE
091/8617251
9)2° Settore Econom. FinanziarioDLvo 33/13) Bilancio preventivo e consuntivoBILANCIO PREVENTIVO E CONSUNTIVO - ART.29 COMMA 1 - ANNO 201226/09/2013
8127/2013
ignazio tabone
0918617251

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AIELLO PAOLO, BILANCIO DI PREVISIONE E CONSUNTIVO 2012 ISOLA DELLE FEMMINE, COMANDANTE CROCE, CONSULENTI DEBITI FUORI BILANCIO, CUTINO, PALazzotto, Pirrone, PORTOBELLO, RISO, 

BILANCIO DI PREVISIONE E CONSUNTIVO 2012 ISOLA DELLE FEMMINE

venerdì 25 ottobre 2013

ISOLA PULITA ITALCEMENTI Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008

ITALCEMENTI ISOLA DELLE FEMMINE 
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
DIRIGENTE GENERALE
Dott. Gaetano Gullo
 Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO


Regione Sicilia
1° Servizio VIA-VAS
dr. Giorgio D’Angelo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO


Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
Dott.sa  Mariella Lo Bello
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO
FAX 091 7077963


IV Commissione Ambiente e Territorio
Assemblea Regionale Siciliana   
Onle Giampiero Trizzino
Piazza Indipendenza 21
90129 PALERMO
 FAX 091 7054564


Raccomandata R.R.


Anticipata via fax


Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni,  decreto 693 18 luglio 2008


Il Sottoscritto Coordinatore del  Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire  quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS  di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:


Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:


a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione  dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato  livello di protezione ambientale e della popolazione.


b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a  livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.


c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in  esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle  migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.



d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un  programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti  emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto  delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.



Preso atto dell’istanza presentata, dalla  Italcementi datati 3.11.2006,, contenente un progetto di modifica dell’impianto esistente ed ammodernamento tecnologico dell’impianto.
(rintracciabile sul sito a pag 
Preso atto  che in data 31.01.08 nella seduta della Conferenza dei  Servizi la Italcementi faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così  il progetto di modifica dell’impianto che la Italcementi aveva presentato  il 3.11.2006


Preso atto che il 29 agosto 2008 la G.U.R.S. il decreto 693 del 18 luglio 2008 con cui il “Dirigente”  del 2° Servizio VIA-VAS Ing Vincenzo Sansone rilasciava l’autorizzazione Integrata Ambientale  alla Italcementi S.p.a.


Preso atto che il decreto 693 autorizzativo:


articolo 13 recita: “ Questo Assessorato, nella qualità di Autorità competente per l’AIA, provvederà ad effettuare una visita ispettiva presso l’impianto  congiuntamente con gli enti che hanno rilasciato parere in merito ai lavori oggetto, successivamente alla comunicazione di inizio dell’attività di produzione dell’impianto, al fine di verifica  la attuazione delle prescrizioni in fase di realizzazione dei lavori. La società Italcementi S.p.a. è onerata, i quella sede, a voler consegnare ad ogni ente intervenuto copia di progetto aggiornato con le previsioni delle suddette prescrizioni….”


articolo 7 recita: “subordinato al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle competenti autorità intervenute  in sede di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili, dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”


articolo pag 6 5° capoverso recita “ E’ fatto obbligo all’azienda di procedere, entro 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per il settore  cemento, al fine di ottenere un sostanziale miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento dei principali inquinanti (polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo). Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica  l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare un sistema di abbattimento delle  polveri che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria).……….”
Visto  l’atto d’invito e diffida  a provvedere con istanza in autotutela, inviato con Raccomandata  R.R. 14344889362-1  del 21-03-2011 al 2° Servizio VIA-VAS  Assessorato TT.AA. Atto a tutt’oggi rimasto inevaso.
Considerato che alla data della presente sono ampiamente decorsi i termini (24 mesi) di adeguamento alle prescrizioni imposte alla Italcementi S.p.a., con il decreto n.693 del 18 luglio 2008 emesso dall’Assessorato Regionale Territorio Ambiente senza che risulti  realizzato alcun intervento volto ad uniformarsi alle previsioni della predetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
Considerato che tale condotta comporta una grave responsabilità per Italcementi S.p.a. che continua ad utilizzare un impianto altamente inquinante e nocivo per la salute dei Cittadini, ma è foriero di responsabilità anche per l’Amministrazione regionale per i suoi agenti che rimanendo inerti sono solidamente responsabili con l’Italcementi S.p.a., per i danni alla salute dei cittadini;
Considerato che non risulta che l’amministrazione abbia effettuato alcun controllo in ordine all’adempimento delle prescrizioni imposte nei termini previsti dall’A.I.A., nonostante che in data 18.1.2011 è stata comunicata all’amministrazione regionale una situazione di emergenza ambientale relativa a notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla cementerai e che di tale emergenza è stata informata l’autorità giudiziaria;
Considerato che ogni ulteriore inerzia da parte dell’amministrazione regionale appare foriera di gravi responsabilità per la stessa e , specialmente dei suoi agenti per i gravi pericoli che corre la comunità locale in particolare i cittadini che risiedono a ridosso del cementificio;
Considerato che la tutela della salute e dell’ambiente costituiscono interessi pubblici sensibili,con valore primario e prevalente che obbliga l’amministrazione ad una maggiore sensibilità in ordine alle attività di controllo nel caso di pericolo;
Tutto quanto sopra premesso e considerato
 Questo Comitato Cittadino Isola Pulita sollecita gli  Enti in indirizzo, per le competenze che la legge affida loro, a voler provvedere con urgenza a sospendere e/o revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al decreto n 693 del 18 luglio 2008, per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte nel termine previsto dalla stessa  e/o per gli altroi motivi che l’autorità che legge la presente vorrà verificare a seguito di adeguato ed idoneo controllo sulla documentazione e sull’impianto oggetto dell’A.I.A.
 25.10.2013 PROTOCOLLATO ASSESSORATO 
Comitato Cittadino Isola Pulita
Giuseppe Ciampolillo
Via Sciascia 13
90040 Isola delle Femmine






Ilva, prosegue la farsa dell’AIA – Ecco la diffida

24 OTTOBRE 2013 13:26
ILVA

TARANTO – Domanda: i controlli effettuati congiuntamente dai tecnici ISPRA e ARPA Puglia nei giorni 10 e 11 settembre all’interno dell’Ilva e finalizzati alla verifica dello stato di attuazione degli interventi strutturali e gestionali previsti dal riesame dell’AIA dell’ottobre del 2012, hanno realmente senso? E se sì, quale valenza giuridica hanno le violazioni accertate e le conseguenti future diffide che verranno inoltrate all’Ilva?
Perché se è vero che stando alla legge n.89 del 4 agosto il controllo del rispetto delle prescrizioni AIA è affidato al commissario Ilva Enrico Bondi, è altrettanto vero che quella stessa legge ha previsto la nomina da parte del ministero dell’Ambiente di tre esperti a cui è stato affidato il compito di stilare un piano di lavoro che rimodulasse la tempistica della realizzazione delle prescrizioni stesse (piano presentato lo scorso 11 ottobre con un ritardo di un mese sulla tabella di marcia prevista).
Ciò premesso: perché dunque mandare i tecnici di ISPRA ed ARPA all’interno dell’Ilva per accertare la scontata violazione di prescrizioni che è stato stabilito per legge siano attuate in tempi diversi rispetto a quanto prescritto dal riesame AIA dell’ottobre 2012? Facciamo alcuni esempi. Nella nuova diffida spedita lunedì scorso all’Ilva dal direttore generale per le valutazioni ambientali del ministero dell’Ambiente Mariano Grillo, vi è allegato il rapporto conclusivo stilato dal responsabile delle attività ispettive dell’ISPRA, Alfredo Pini, in cui vengono elencate le prescrizioni non rispettate, tenendo conto anche delle precedenti diffide di giugno e luglio.
SCARICA IL DOCUMENTO: diffida
Viene segnalata, ancora una volta, la mancata adozione di sistemi di scarico automatico o scaricatori continui coperti (“Sistemi di scarico per trasporto via mare”, prescrizione n. 5). Durante la penultima verifica nello scorso giugno, la tecnica di implementazione proposta dall’Ilva era stata giudicata inadeguata perché “non rientra tra quelle espressamente previste dall’autorizzazione”. Nella “Proposta del piano di lavoro” redatta dal comitato dei tre esperti, si legge che nella alternativa di adeguamento dei sistemi oggi installati pressi i 2 sporgenti di scarico tra benne ecologiche chiuse e sistemi di scaricamento automatico, “dal diretto riscontro sembra preferibile, dal punto di vista della emissione di polveri e dell’agibilità del sistema, la soluzione con benne ecologiche chiuse superiormente con chiusura e manovra automatica”.
Gli interventi da eseguire consistono dunque “nella adozione di sistemi di scarico automatici da completare con benne chiuse (ecologiche) da installare negli esistenti scaricatori automatizzati”. L’Ilva ha effettuato l’ordine per uno di tali sistemi, la cui installazione è prevista entro dicembre. Perché è stato inoltrato un solo ordine? Lo si legge nel piano dei tre esperti: “si propone di verificare l’efficacia in termini di performance ambientale e la rispondenza a quanto previsto dalla BAT n. 11, attraverso un confronto con l’ente di controllo”. Dunque, onde “spendere” soldi inutili e sbagliare qualcosina, si ordina un solo dispositivo per vedere se risponde esattamente a quanto prescritto dall’AIA.
Non è un caso allora se nel piano la tempistica di installazione su tutti e 6 gli scaricatori delle benne chiuse (ecologiche) gestite in automatico, nel caso in cui la soluzione venga ritenuta adeguata, è la seguente: scaricatore A aprile 2014; scaricatore B luglio 2014; scaricatore C ottobre 2014; scaricatore D gennaio 2015; scaricatore E aprile 2015; scaricatore F luglio 2015. Ma non finisce qui: perché, si legge sempre nel piano, l’idoneità della previsione impiantistica del sistema di scarico mediante benne ecologiche, deve comunque “trovare supporto nella implementazione delle procedure operative riportate nella BAT n.11 quali abbassamento del punto di scarico, bagnatura del cumulo (non usando acqua di mare), etc”. Secondo il riesame AIA dell’ottobre 2012, la prescrizione andava attuata entro lo scorso gennaio. A fronte di ciò, che senso ha mandare ogni tre mesi i tecnici di ISPRA ed ARPA sugli sporgenti del porto usati dall’Ilva per annotare un qualcosa di scontato?
Altro, “drammatico”, esempio. Viene segnalata per la terza volta di fila, la mancata attuazione della prescrizione n. 6, la chiusura dei nastri trasportatori, che “rimangono non allineati i tempi di ultimazione rispetto al crono programma allegato alla richiesta di modifica non sostanziale”. In pratica l’Ilva, dopo aver chiesto ed ottenuto una corposa proroga sulla tempistica prevista (l’accoglimento dell’istanza di modifica non sostanziale con nota ILVA DIR 257 del 17/12/2012 da parte della Commissione IPPC ha previsto che i 90 km di nastri che andavano coperti entro gennaio scorso fosse posticipata ad ottobre 2015), non sta rispettando lo stesso i tempi previsti. Infatti, nel piano di lavoro dei tre esperti, a tal proposito si legge che “il termine fissato dal Gestore per il completamento dell’intervento era indicato ad ottobre 2015”. Era, appunto.
Allo stato attuale, l’intervento è in corso di esecuzione (avanzamento pari al 20% circa della lunghezza complessiva dei nastri). I tempi per la realizzazione della copertura dei nastri (sulla percentuale della lunghezza totale)? 35% entro marzo 2014; 55% entro dicembre 2014; 75% entro settembre 2015; 100% entro giugno 2016. Se tutto va bene. E pensare che nel “Rapporto Ambiente e Sicurezza” Ilva del 2011, i nastri trasportatori figuravano tra le opere già effettuare dall’azienda il cui costo rientrava nel famoso miliardo investito dal gruppo Riva dal ’95 al 2012 per “l’ambientalizzazione” del siderurgico.
Terzo esempio. Si segnala la mancata trasmissione, nonostante la diffida precedente, del progetto della chiusura edifici dei materiali polverulenti, “mentre Ilva attende che si pronunci il comitato di esperti”, previsto dalla prescrizione n. 4. Il maggio scorso è stata inoltrata l’ennesima istanza, accolta ancora una volta dalla Commissione IPPC, di modifica non sostanziale alla prescrizione. Sono previsti 5 nuovi fabbricati, in diverse aree; sono state effettuate le indagini geotecniche e la progettazione degli interventi di copertura per 2 aree. I lavori dovrebbero partire entro fine anno e terminare entro il 2015 (in origine dovevano essere conclusi già a gennaio).
Allorché, il dubbio sorge legittimo e spontaneo: in che modo è stata riesaminata l’AIA concessa all’Ilva nell’agosto del 2011? Che lavoro è stato effettuato dalla commissione IPPC a cui si affidò l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini? Nell’Ilva sono mai entrati? Se sì, vuol dire che il tutto è stata soltanto l’ennesima colossale presa in giro per Taranto. Visto che la tempistica per l’attuazione di tantissime prescrizioni era pressoché impossibile nei tempi previsti, anche a fronte dell’azienda più volitiva di questo mondo.
Inoltre, sono state accertate anche violazioni sul piano gestionale. Il “superamento dei 25 grammi per tonnellata di coke nelle emissioni del particolato dalle torri di spegnimento; la procedura RAMS per eliminare lo slopping applicata soltanto al convertitore 3 dell’acciaieria 2 (già a giugno fu segnalato il fatto che il sistema fosse incompleto); assenza di pavimentazione con asfalto o cemento dell’area IRF (recupero ferro) di gestione scorie; mancata adozione di misure per eliminare le emissioni diffuse polverulente durante lo scarico del dumper; mancata adozione di pratiche idonee alla gestione delle acque per il raffreddamento e inumidimento dei cumuli di scorie in area IRF; mancata distinzione delle aree adibite allo stoccaggio dei sottoprodotti da quelle utilizzate per il deposito dei rifiuti; raffreddamento e trattamento delle paiole in aree non destinate a queste operazioni; omesse comunicazioni all’autorità competente della non conformità ai limiti di emissione del particolato”. A fronte di ciò ISPRA ha chiesto (a chi?) l’emissione di nuove diffide. Voi ve li vedete Bondi e Ronchi che si auto diffidano? Siamo davvero alle comiche. A quando quelle finali?
 Gianmario Leone (TarantoOggi, 24.10.2013)
SCARICA IL DOCUMENTO: diffida
N.B. L’ìndividuazione di questo file, nel sito del ministero dell’Ambiente, si è rivelata una vera e propria caccia al tesoro. Ciò che sfugge ai funzionari del ministero è che la ricerca di documenti così importanti dovrebbe essere facile e intuitiva per tutti,  anche per i cittadini comuni, non solo per gli addetti ai lavori e per qualche giornalista che si ostina nella ricerca. E ora c’è solo da sperare che qualcuno recepisca il messaggio. (A. Congedo)
AIA, Anzà, BAT, CROMO ESAVALENTE VI, ILVA, Italcementi decreto 693 luglio 2008, Mercurio benzopirene, Ossidi di Zolfo, PETCOKE, PRESCRIZIONI, Sansone, SORBELLO, Taranto, TOLOMEO, TUMORI, 

  ISOLA PULITA ITALCEMENTI Decadenza, per inosservanza prescrizioni,  decreto 693 18 luglio 2008